 | Questo itinerario permette di raggiungere il monte Forato transitando da tre localita' particolari: la Tana che Urla, prima grotta delle Apuane ad essere stata esplorata (l'esplorazione avvenne ad opera dello scienziato Antonio Vallisneri nel 1704; l'antro deve il nome al rumore che fa l'acqua durante la caduta); la sorgente della Turrite di Gallicano, con l'acqua che sgorga impetuosa dalla montagna, e i ruderi della Chiesaccia o Pievaccia, un tempo ospizio situato lungo l'antica via di collegamento tra l'Alta Versilia e la Valle della Turrite di Gallicano. Il monte Forato (1223 e 1209 m. s.l.m. le sue due cime) e' una delle vette piu' famose e piu' frequentate della catena apuana: l’arco naturale, che fa del Forato una montagna veramente unica, e' alto trentadue metri e largo ventisei metri, con uno spessore minimo di otto metri. All'origine di questa caratteristica forma, da cui la montagna ha tratto il nome, c'e' l'azione erosiva di vento e acqua, che hanno inciso il calcare sfruttando le fratture della roccia. Il Forato ha sempre attratto l'uomo per la sua forma unica e anche i poeti lo hanno declamato, come nel secolo scorso Giuseppe Tigri che cosi' lo descriveva: D'immane ponte adamantino a foggia, ch'arte tu credi, eppur natura eresse!. |